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Inaugurazione Cimitero Olandese-Alemanno

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Sono stati presentati questa mattina, alla presenza di giornalisti e  tanti visitatori, i lavori di ristrutturazione del Cimitero della Congregazione Olandese Alemanna finanziati da Fondazione Livorno che già negli anni passati aveva finanziato il restauro del Cimitero all’interno di un progetto complessivo per la sistemazione dei Cimiteri monumentali delle Nazioni Estere di Livorno. Sono intervenuti: Ennio Weatherford Presidente Congregazione Olandese Alemanna, Marcello Murziani Vicepresidente Fondazione Livorno, René Ten Fan Leon Bok dell’agenzia olandese Bureau Funeraire Advises.

Insieme a questo piccolo e antico cimitero rinasce soprattutto l’interesse per questa struttura grazie ad una sorta di fil rouge che ha messo in contatto l’impegno e la partecipazione della comunità livornese con il progetto dei Paesi Bassi di affidare ad una agenzia di esperti un progetto di consulenza e mappatura del patrimonio culturale funerario diffuso in tutto il mondo. Si è così creata una sinergia che ha fatto dell’agire in rete la sua forza, mettendo insieme – oltre, naturalmente, alla Congregazione e a Fondazione Livorno – volontari della squadra di manutenzione, associazioni di ecologisti come A.N.P.A.N.A., socie del Garden Club Livorno, guide turistiche, Archivio di Stato ecc. e Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi che sta proponendo in Italia il progetto “Olandiamo” per far conoscere l’economia, la cultura e la società olandesi.

Nel 2003 Fondazione Livorno annuncia un programma pluriennale di interventi che riguarda i Cimiteri delle Nazioni Estere presenti a Livorno. I primi lavori riguardano proprio il complesso costruito nei primi anni Quaranta dell’Ottocento, dalla Congregazione Olandese Alemanna e dalla Confraternita Greco Ortodossa, con progetto unitario dell’ing. Olinto Paradossi.

Edificati a seguito del motuproprio granducale del 10 aprile 1838, che imponeva il trasferimento di tutti i cimiteri fuori dalla città daziaria, i due camposanti sono circondati da un’unica muraglia. Il lato che si affaccia su via Mastacchi (già via Erbosa) è caratterizzato da una palazzina centrale che ha ospitato per molto tempo gli alloggi dei custodi e le strutture di servizio. Ai lati della palazzina, due cancelli introducono distintamente ai cimiteri, separati all’interno da una cancellata finemente lavorata. I due luoghi sacri, oltre che dai rispettivi idiomi epigrafici delle sepolture, sono caratterizzati dalla diversa concezione degli ambienti edificati per l’estremo saluto: una nuda sala con catafalco in marmo per la Congregazione delle comunità nordiche, una chiesa con iconostasi per la Confraternita Greca Ortodossa.

I primi interventi finanziati dalla Fondazione nel Cimitero Olandese hanno riguardato la pulizia della vegetazione infestante, su progetto dell’agronomo dott. Roberto Ceccarini, consentendo l’eliminazione di alberi e di arbusti, le cui radici avevano danneggiato l’assetto delle tombe. Viene infatti avviato un lavoro conservativo di circa 70 pietre tombali, terminato nel 2007.

Purtroppo, a causa del calpestio, dell’esposizione agli agenti atmosferici e della stratificata sedimentazione di depositi di terra, foglie ed alberi, le lastre sono fortemente compromesse e le operazioni di restauro diventano particolarmente complesse tanto da indurre a prendere in considerazione alcune ipotesi di collocazione a muro delle lapidi restaurate. Nel 2007 la Fondazione stanzia per tali operazioni di riqualificazione circa 70.0000 euro. A distanza di anni il problema della vegetazione si ripresenta a causa dell’incuria nella manutenzione vanificando gli interventi precedenti. Incuria dovuta alla particolare negligenza da parte del custode del cimitero che risiedeva nella palazzina adiacente. Nel 2017 la svolta: con un’ordinanza esecutiva di sfratto la palazzina viene liberata e la Congregazione, grazie alla collaborazione volontaria di componenti dell’associazione e contando sull’ausilio di altri enti e associazioni inizia una costante sistemazione e cura delle vegetazione anche con lo scopo di adibire l’ex alloggio del portiere ad un Centro Studi. Fondazione Livorno decide quindi di intervenire nuovamente sul Cimitero stanziando un contributo di € 42.700 per il recupero del muro di cinta e del cancello di entrata del Cimitero Olandese, i cui lavori hanno inizio nel luglio 2017. Nel frattempo la congregazione Olandese continua nel suo impegno di riqualificazione e a settembre dello stesso anno nella palazzina all’interno del Cimitero viene allestita, nell’ambito delle giornate europee della memoria, una mostra documentaria curata da Massimo Sanacore Direttore dell’Archivio di Stato, dal titolo “ Aldilà della memoria. I Giardini della Nazione Olandese Alemanna a Livorno” che racconta l’insediamento a Livorno della Nazione Olandese Alemanna, una delle numerose comunità straniere che tutte insieme dettero vita alla nostra città tra la fine del ‘500 e l’inizio del ‘600. La mostra è tutt’ora visitabile. Anche il Garden Club di Livorno ha fatto la sua parte per partecipare alla riqualificazione del Cimitero Olandese: millecinquecento bulbi di tulipani provenienti dall’Olanda sono stati messi a dimora nell’ottocentesco cimitero di via Mastacchi con la volontà di farlo tornare ogni primavera un luogo pieno di colori secondo l’impostazione originaria prevista per queste aree cimiteriali denominate appunto “Giardini”, in cui viene messa in risalto la connotazione naturalistica con la presenza di fiori, alberi e piante da frutto. Del precedente “Giardino” situato lungo l’odierna via Garibaldi ne ha parlato nel 1725 il pittore e scrittore tedesco Georg Christoph Martini descrivendone con entusiasmo le fioriture e le alberature. All’opera di messa a dimora ha collaborato il Garden Club di Livorno intervenuto con la presidente Marcella Montano Musetti, ed alcune socie che hanno iniziato a piantare i picchetti seguendo il bordo dei vialetti e delle aiuole per definire il punto preciso dove interrare i bulbi in vista della futura fioritura ed ottenere così un piacevole effetto visivo che comunque sarà relativamente prolungato nel tempo poiché lo sbocciare dei tulipani avverrà scalarmente (taluni bulbi sono precoci, altri tardivi). L’arrivo dei bulbi a Livorno è stato possibile grazie all’interessamento di “Olandiamo – Ambasciata e Consolato Generale dei Paesi Bassi” in Italia: i bulbi provengono, in particolare, dall’impresa agricola olandese Fred de Meulder, attiva nella zona di Hillegom dal 1898 ed aderente alla “I-Bulb”, un’associazione per la promozione dei bulbi da fiore di cui l’Olanda detiene il primato di produzione mondiale con una quota pari al 60% del totale. In questo rinnovato contesto di partecipazione “in rete” si sono inseriti e saranno presentati martedì 8 maggio i lavori di restauro del muro di cinta per cui è stata prevista anche la ricostruzione dell’intonaco delle geometrie originarie delle edicole interne e la riallocazione delle pietre serene esistenti (che prima dell’inizio dei lavori erano posate a terra). Durante la presentazione odierna sono intervenuti anche il dott. René Ten Fan e  dott. Leon Voi, ambedue esperti in arte funeraria, che operano in numerosi paesi per  conto dell’Agenzia “Bureau Funeraire Advises”. L’agenzia, fondata nel 2008, sta conducendo un lavoro di mappatura e consulenza sull’intero patrimonio funerario dei Paesi Bassi dislocato in tutto il mondo. Nell’occasione è stata scoperta anche la targa dedicata a Fondazione Livorno per l’interesse e l’impegno economico indirizzati in questi anni al Cimitero Olandese Alemanno.          

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